Sono giunti i primi contributi fotografici in risposta all’iniziativa La città latente - call for pictures.
Dopo avere avviato le operazioni di riordino e selezione del materiale fotografico, lo abbiamo anzitutto collocato su una mappa pubblica, da esplorare liberamente. Si tratta di uno strumento di documentazione in progress, inevitabilmente incompleto, che tuttavia vogliamo rendere disponibile da subito, e che permette di condividere anche il sottile piacere provato nell’osservarlo popolarsi di segni: punti di ripresa che descrivono luoghi, tempi e storie.
In confronto alle altre forme di rappresentazione, la fotografia ha il peculiare carattere di essere situata, datata e risultato della intenzionalità del fotografo. Non a caso, i geografi sono stati fra i primi a manifestare interesse al suo uso quale strumento di analisi, per interpretare e valorizzare le risorse territoriali e paesaggistiche; un interesse che si è presto diffuso ai più estesi ambiti delle scienze del territorio e delle scienze sociali.
Dunque: fotografie, su una mappa.
Perché se, come scriveva Italo Calvino, la cartografia soddisfa la necessità di «comprendere in un’immagine la dimensione del tempo insieme a quella dello spazio»1, il bisogno di realizzare una mappa, legato alla memoria e al viaggio, rimanda per analogia all’idea di esperienza e alla conoscenza. Conoscenza che è vieppiù necessaria per ambire a formulare risposte dotate di senso agli interrogativi che la città del lockdown pone a noi tutti. E anche perché, per usare le parole di Franco Farinelli:
Città è ogni sede in grado di produrre un’immagine materiale, pubblica e perciò condivisa, della forma e del funzionamento del mondo o di una sua parte.2
In tal senso, la ‘mappa della città latente’ costituisce un atto di autocoscienza urbana al quale, ancora una volta, vi invitiamo a dare il vostro contributo. Ulteriori informazioni su come partecipare sono disponibili qui.
1. I. Calvino, Il viandante nella mappa, in Collezione di sabbia, Garzanti, Milano 1984, p. 24.
2. F. Farinelli, Geografia, Einaudi, Torino 2003, p. 153.