Una maquette perfetta in scala 1:1. O la scenografia del set di un altro Truman Show. Comunque, una scorza inanimata. Così appare la città del lockdown nelle riprese dagli elicotteri, dove i semafori ancora attivi, o qualche raro elemento mobile, appaiono come quei dettagli, un po’ surreali, con i quali si tenta di dare vita, appunto, ai plastici.
Il fatto è che la città è stata fin qui, per definizione, il luogo della concentrazione e dell’intensità dello scambio. È da sempre molto di più della somma fisica degli edifici che la costruiscono. E la città della distanza sociale, forse, è soltanto un ossimoro. Lo spazio di questa città-noncittà ci interroga.
Sono domande di senso, e anche domande di forma. Sul prima e sul dopo, certamente (“Niente sarà più come prima”, si sente ormai ossessivamente ripetere...), ma che possono anche prescindere dal tempo, e riguardare quindi soltanto lo spazio e le sue logiche intrinseche.
Quale migliore occasione per “leggerlo”, questo spazio che mai avremmo potuto vedere così limpidamente (quante ore passate con l’occhio nel mirino, per aspettare, spesso invano, che l’immagine non fosse sporcata da intricati grovigli di macchine e viventi...).
E poi, che cosa ne faremo di questa meravigliosa invenzione fondata sulla densità umana che è la città?
Non possiamo sapere quanto transitorio sarà lo shock, però rapporti e significati della città e della sua architettura – che pure immutabili non sono stati mai – forse avranno degli scarti, magari parziali, ma repentini.
L’occhio nel mirino, adesso, potrà aiutarci a immaginarli?
Salvatore Peluso
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Call for pictures
Per stimolare il dibattito e ragionare collettivamente su tali interrogativi, SPARCH/IT STUDIO lancia una “call for pictures”, con l’obiettivo di raccogliere contributi fotografici e video per documentare lo spazio pubblico della città al tempo dell’emergenza. La call è rivolta a tutti coloro che si trovano nei comuni di Cagliari, Monserrato, Selargius, Quartucciu e Quartu Sant’Elena. Nel rispetto dei decreti e dei regolamenti locali, raccontateci lo spazio pubblico in cui vi muovete o che potete osservare da un punto di vista favorevole.
I materiali che perverranno saranno successivamente selezionati, ordinati, remixati e diffusi attraverso gli usuali canali web (social media, YouTube, blog, etc...). Vi chiediamo aiuto, poiché solamente agendo come un corpo collettivo, entro i limiti imposti a ciascuno di noi dallo stato emergenziale, possiamo riuscire nell’impresa.
Grazie.
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Le istruzioni operative e il documento dell’iniziativa sono disponibili al seguente link:
Per domande e chiarimenti potete scrivere a etcetera@sparch.it