Mettiamola così: ci siamo presi i nostri tempi.
L’antefatto è del 2005, quando nella bozza per il primo sito web avevamo immaginato anche una pagina intitolata Inoltre.
Avrebbe compreso quella variegata quantità di curiosità, pensieri e mestieri che, pur non rientrando strettamente nella “ragione sociale” dello studio, costituivano per noi, e tuttora è così, un necessario humus.
Cito a titolo esemplificativo, dall’appunto ritrovato sul vecchio quaderno, una possibile articolazione della pagina: Disegno industriale, Tessitura, Fotografia, Grafica, Scritti, Caffè.
Evidentemente non era una lista esaustiva, né ordinata, né omogenea. Tutt’altro.
Ma in fondo è proprio la sua almeno apparente casualità a renderne più esplicito il senso e l’origine. Ci sono argomenti legati ad interessi specifici di ciascuno di noi, diversi ma in qualche modo contigui con la disciplina del progetto; ma poi richiami ad attività teoriche e astratte, a tutto campo, della ricerca, della riflessione e dello scambio. Lo scrivere quindi, e, perché no, prendere il caffè.
E già, prendere il caffè. Un piccolo (e frequente) rito dello studio, che diventa occasione di escursioni, spostamenti del punto di vista, aperture di orizzonte e nuove domande. Tra la bottega e il mondo. (“Tra la via Emilia e il West”, diceva la canzone...).
Nel frattempo molto è successo, nel mondo, e anche nella bottega.
Però quell’Inoltre e quel Caffè, rimasti come un’immagine latente su una pellicola ancora da sviluppare, oggi assumono consistenza.
Il primo, diventato Et cetera, è addirittura entrato a suo modo nella definizione del nostro gruppo di lavoro, nella stessa ragione sociale. E il motivo è molto semplice: sempre di più non possiamo concepire il nostro lavoro specifico se non in rapporto con una complessità di “altre cose”, appunto.
Il secondo, il Caffè, come luogo metaforico dell’incontro informale, libero, suscettibile di imprevisti cortocircuiti, cos’altro era in fondo, magari inconfessata a noi stessi, se non l’idea di un blog?
E allora il blog oggi incomincia, e si chiama Et cetera.